Qualsiasi fotografo naturalista vorrà prima o poi avvicinarsi al piccolo mondo della macrofotografia per vedere e ammirare quello che i nostri occhi non sono abituati ad ammirare, particolari quasi invisibili senza una giusta attrezzatura.
Con il termine macro viene definita quella foto con fattore di ingrandimento 1:1, cioè quando l’immagine proiettata sul sensore è delle stesse dimensioni del soggetto. A volte vedremo foto classificate macro anche con ingrandimenti minori, questo perchè vengono chiamate così anche foto di soggetti comunque piccoli.
Gli obiettivi macro hanno un costo abbastanza elevato ma esiste un modo più economico per avvicinarsi a questo tipo di fotografia, anche se chiaramente con alcuni limiti, i tubi di prolunga.
Più la lunghezza focale è corta e più la distanza di messa a fuoco diminuisce, ricordiamo anche che la profondità di campo sarà ridottissima.
Un tubo macro è praticamente un tubo vuoto, con gli attacchi giusti per la vostra reflex, vengono venduti in varie lunghezze, quelli mostrati nella foto sono praticamente 3 parti separabili di lunghezze diverse, ne esistono in commercio molti tipi.
Una volta montato il tutto, dobbiamo armarci di pazienza perchè questi tubi sono si economici ma hanno dei limiti, il primo fra tutti è la regolazione del diaframma, questo perchè non hanno l’elettronica per gestire automaticamente la reflex. Disattiviamo anche la messa a fuoco automatica e procediamo in questo modo, tutto manuale.
Se proviamo a mettere a fuoco con la ghiera dell’obiettivo, calcolando anche che il piano di messa a fuoco è ridottissimo, si nota subito che è diventato praticamente uno zoom, quindi conviene impostare la messa a fuoco al maggiore ingrandimento possibile e spostare noi la fotocamera più avanti o indietro fino al punto giusto di messa a fuoco.
Basteranno pochi millimetri più avanti o indietro per cambiare completamente la messa fuoco.
La foto del grillo è stata realizzata con i tubi (combinazione 1-2) e un’ obiettivo 17-85 canon.
Possiamo usare i tubi anche con focali maggiori per non avvicinarci troppo, ma ricordiamo che ogni minima vibrazione sarà catastrofica, quindi meglio usare un treppiedi.
Ripeto che con questo sistema dobbiamo armarci di pazienza, prima di provare a riprendere qualche insetto, alleniamoci in casa con un oggetto qualsiasi o un fiore sul balcone, in modo da capirne bene il funzionamento.
Come detto in precedenza esistono vari tipi di tubi, quelli economici (nella foto) costano intorno ai 15-20 euro, ci sono poi in commercio anche tubi di prolunga che mantengono gli automatismi, sia dell’esposizione che del diaframmama, i costi si aggirano intorno ai 100 euro.
Le lunghezze classiche dei tubi sono di 12-20-36 mm, o 13-21-31 mm, sommando le varie combinazioni avremo distanze in millimetri del piano focale, cambiando così anche il fattore di ingrandimento.
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