di Gruppo astrofili “La via delle stelle”
Foto del bellissimo ammasso globulare M13
Questa foto dell’ammasso globulare M13 è la somma di due pose di 90 secondi a iso 800, al fuoco diretto di un Celestron focale 2800 f10 riportato nella foto sotto.
Tanto per dare qualche numero, l’ammasso ha un diametro di circa 165 anni luce, l’età è stimata intorno ai 12 miliardi di anni e dista dalla terra 23 anni luce.
Per essere così luminoso ad una così grande distanza, la sua luminosità reale è circa 300.000 volte maggiore di quella del nostro sole.
Tornando alla tecnica dobbiamo dire che la fotocamera, (canon 7d) veniva comandata direttamente dal pc situato in una postazione distante qualche metro.
Per questa serie di foto astronomiche è stata usata la tecnica del cartoncino, che consiste nel tenere davanti al telescopio, un cartoncino nero appunto, stando attenti a non toccare lo strumento.
Il cartoncino nero si toglie qualche secondo dopo aver iniziato lo scatto.
Questo perchè nonostante l’impostazione di ribaltamento dello specchio della reflex, appena inizia lo scatto si creano comunque delle vibrazioni dovute all’otturatore della macchinetta, che per quanto minime sono amplificate dagli ingrandimenti spinti del telescopio.
Ci vogliono una decina di secondi per eliminare queste vibrazioni.
La foto della luna invece è una somma di circa 50 frame ricavati da un video realizzato sempre con la canon 7d al fuoco diretto del telescopio.
Anche qui voglio riportare qualche numero per capire meglio cosa si stà guardando, e per farlo ho aggiunto questa foto con dei riferimenti di diametri e altezze.
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Astrofotografia
Fotografare con tecnica del parallelo.
La foto della nebulosa di Orione è stata scattata montando la fotocamera con l’obiettivo in parallelo al telescopio.
Dobbiamo avere prima di tutto un telescopio con una montatura equatoriale motorizzata per compensare il movimento di rotazione della terra, e abbastanza robusta da tenere il peso anche della nostra attrezzatura fotografica oltre che del telescopio.
Dopo aver messo in stazione il telescopio (posizionare l’asse orario in direzione della stella polare), ho montato e serrato bene l’ attrezzatura fotografica sull’adattatore del telescopio, in questo caso una canon 7d con 100-400mm.
Ho acceso la motorizzazione della montatura del telescopio, e il sistema ha iniziato ad inseguire il soggetto, facendolo rimanere fisso nell’oculare del telescopio.
Ho impostato la fotocamera in posa B, diaframma 5,6 e iso 400, con il telecomando ho iniziato lo scatto fotografico facendo attenzione a non toccare nulla e a non muovermi per evitare vibrazioni. Si può usare anche la tecnica del cartoncino nero che consiste nel posizionare appunto un cartoncino nero davanti all’obiettivo della fotocamera e toglierlo soltanto qualche secondo dopo aver iniziato lo scatto.
L’occhio vicino all’oculare reticolato (un particolare oculare dei telescopi che ha all’interno un reticolato illuminato) e il telecomando del telescopio nella mano destra per correggere gli errori di inseguimento che, visto i tempi lunghi di esposizione ci possono essere sempre, (ricordiamoci che più è accurata la messa in stazione del telescopio e più preciso sarà l’inseguimento), ho terminato lo scatto dopo 1 minuto e 40 secondi.
Ho fatto poi altre prove anche con tempi più lunghi ma il cielo non era buio e sulla foto il fondo iniziava a schiarirsi troppo già dal secondo minuto di esposizione.
Con photoshop poi ho tolto un pò di rumore elettronico, e resi più vivi i colori della nebulosa di Orione.